Quel “click” secco quando si sbadiglia o si mastica. Un dolore fastidioso vicino all’orecchio, specialmente al mattino. Una sensazione costante di tensione ai muscoli della mascella, che a volte si irradia fino a diventare mal di testa. Questi scenari non sono rari e rappresentano i segnali tipici con cui l’articolazione temporo-mandibolare (ATM), una delle più complesse del corpo, manifesta un disagio. Questi sintomi rientrano in un quadro clinico preciso, noto come Disordine Temporo-Mandibolare (DTM), per il quale esistono oggi soluzioni efficaci.
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ToggleDisordine Temporo-Mandibolare (DTM): di cosa si tratta
Con l’acronimo DTM si identifica un insieme di disfunzioni che colpiscono l’articolazione temporo-mandibolare (la “cerniera” che collega la mandibola al cranio) e i muscoli masticatori. Quando questo delicato sistema perde il suo equilibrio, possono comparire diversi sintomi, spesso confusi con altre patologie. Tra i più comuni vi sono rumori articolari come click o scrosci durante i movimenti, dolore localizzato all’articolazione o irradiato a viso, tempie e collo, mal di testa di tipo tensivo e limitazioni funzionali, come difficoltà o dolore nell’aprire la bocca o la sensazione di blocco mandibolare.
Cause scatenanti: perché l’articolazione entra in crisi?
Un DTM raramente ha una sola causa; più spesso è il risultato di una combinazione di fattori. Il principale indiziato è il bruxismo, l’abitudine involontaria di digrignare o serrare i denti, soprattutto di notte, che sovraccarica muscoli e articolazione. Strettamente collegato è lo stress emotivo: periodi di forte tensione portano a una contrazione cronica dei muscoli masticatori. Anche una malocclusione, ovvero un contatto non corretto tra i denti, può creare un disequilibrio, costringendo l’articolazione a lavorare in modo scorretto. Infine, traumi diretti o indiretti (come il colpo di frusta) possono danneggiare le strutture articolari.
La diagnosi specialistica: la visita gnatologica
Identificare l’origine del disturbo è il primo passo per la soluzione. Questo avviene attraverso la visita gnatologica, una valutazione specialistica dedicata allo studio del sistema masticatorio. Durante la visita, lo gnatologo (un odontoiatra specializzato) eseguirà una serie di manovre per valutare i movimenti mandibolari, palperà i muscoli per identificare punti dolenti, controllerà l’occlusione e raccoglierà la storia clinica del paziente. Questo esame approfondito è fondamentale per una diagnosi precisa e per impostare la terapia corretta.
La terapia più comune: il ruolo del bite occlusale
Nella maggior parte dei casi di DTM, specialmente quelli legati al bruxismo, la terapia d’elezione è il Bite occlusale. Si tratta di una placca di resina trasparente, realizzata su misura, che si inserisce solitamente sull’arcata superiore durante la notte. Il Bite ha una duplice funzione: protegge i denti dall’usura e, soprattutto, rilassa i muscoli masticatori, riposizionando la mandibola in una posizione di riposo che decomprime l’articolazione e riduce l’infiammazione. È cruciale distinguere il bite su misura, prescritto e calibrato dallo gnatologo, dai dispositivi preconfezionati, che possono risultare inefficaci o dannosi. A seconda della diagnosi, il bite può essere affiancato da altre terapie, come esercizi fisioterapici o tecniche di gestione dello stress.
Domande frequenti (FAQ) sui disordini temporo-mandibolari
- Il click alla mandibola è un segnale preoccupante? Il click in sé non è un pericolo immediato, ma è un segnale importante che l’articolazione non sta funzionando correttamente. Se ignorato, può evolvere nel tempo, portando a dolore cronico, blocchi articolari o degenerazione delle strutture articolari (artrosi). È sempre consigliabile una valutazione specialistica.
- Il bite occlusale va portato per sempre? Dipende dalla causa del disturbo. Se il problema è legato a una fase di stress temporaneo, l’uso potrebbe essere limitato nel tempo. Se alla base c’è un bruxismo cronico o un fattore anatomico, potrebbe essere necessario un uso a lungo termine, ma quasi sempre solo durante la notte. Sarà lo gnatologo a definire il percorso terapeutico.
- Lo stress può davvero causare dolore alla mandibola? Sì, è una delle cause più comuni e scientificamente provate. Molte persone scaricano involontariamente la tensione emotiva serrando i denti, soprattutto di notte. Questo sovraccarico funzionale si traduce in affaticamento muscolare, infiammazione articolare e, di conseguenza, dolore.
Conclusione
Comprendiamo che i sintomi di un DTM possano essere fastidiosi e preoccupanti. Per questo, presso iSmile Dental Clinic a Cagliari, il nostro primo passo è sempre un ascolto attento e una diagnosi accurata. Se soffri di click, dolore alla mandibola o mal di testa ricorrenti, non ignorare questi segnali. Prenota una visita gnatologica: il nostro team è qui per identificare la causa del tuo disturbo e guidarti verso la soluzione più efficace.







